venerdì 15 ottobre 2021

Protesi totale superiore ed inferiore in Nylon: poliammide. Con questo materiale riusciamo a produrre le più leggere e resistenti protesi sul mercato. Una protesi pesa appena 10 grammi, 2 volte in meno di una protesi tradizionale. Riusciamo ad avere uno spessore di 1,3 mm a differenza dei 2,5 di una protesi tradizionale. Le protesi in poliammide risultano molto più confortevoli da portare perchè hanno una leggera flessibilità che regala un confort ineguagliabile. NON IMMAGINARLA MA CHIEDILA.

mercoledì 13 gennaio 2021

 

                                    3D bioprinting

Era il 1982 quando Chuck Hull inventò il primo prototipo di stampante 3D che, attraverso la tecnica della stereolitografia, realizzava oggetti con strati di plastica, incisi da un blocco iniziale e fissati con le lampade a ultravioletti. Insomma costruì la prima macchina che stampava oggetti e, senza poterlo immaginare, dava vita in tutto il mondo, al movimento dei makers e dei Fablab, i laboratori di fabbricazione digitale.
Pochissimi anni dopo, nel 1986, una squadra di ricercatori tra cui spiccano Carl Deckard, Joe Beaman e Paul Forderhase, compresero l’importanza di questa invenzione e realizzarono la prima sinterizzazione, un processo simile a quello precedentemente scoperto, in cui, al posto della resina, utilizzarono il nylon.
Prima della stampa 3D, i designer vivevano in un mondo bidimensionale, creando i loro progetti su carta. Quando occorreva un modello tridimensionale, i progettisti dovevano costruirlo assemblando più parti o ricavandolo da solidi grezzi, oltre che affrontare ingenti costi e tempi lunghissimi di realizzazione.
Oggi, invece, i designer possono creare prototipi 3D a costi contenuti, visualizzare i loro progetti in modo tangibile, apportare velocemente modifiche e migliorare il processo di progettazione.
In parole molto semplici un software trasforma il modello tridimensionale computerizzato in un manufatto reale “stampato”, attraverso la sovrapposizione progressiva di strati di materiali, Il manufatto “additivo”, in contrapposizione alle tecniche di produzione tradizionali che, invece, sottraggono materiale da un volume di partenza.
I “sogni impossibili” di alcune menti brillanti hanno dato vita a una nuova industria in piena espansione.
Del loro duro lavoro e delle tante ore spese adesso beneficiano milioni di inventori, di artisti e di ingegneri.
Infatti i campi di applicazione della stampa 3D sono numerosi: dall’aereospaziale alla produzione industriale, dai trasporti all’architettura, dalla medicina al design.
Questa invenzione ha rivoluzionato anche il campo sanitario medicale, di cui il settore ortopedico è uno tra i maggiori beneficiari, insieme a quello dentistico.
Con una stampante 3D si possono realizzare modelli anatomici personalizzati utilizzando i dati reali di ogni singolo paziente per intervenire su patologie specifiche ed è possibile simulare tessuti molli, muscoli, cartilagine, ossa, riproducendoli in un modello stampato che può includere tutti gli elementi necessari per formare gli operatori sanitari e tutto il team medico, inclusi dettagli visivi e tattili.